Come controllare la mente ed entrare nella “zona”

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Sono un idiota! Ho sbagliato la palla della vita! Ora perdero' sicuramente...Il collegamento Mente – Corpo esiste… e lavora spesso contro di te!

I nostri pensieri influenzano il nostro corpo molto piu’ di quanto ci rendiamo conto. C’e’ realmente una parte del nostro pensiero che agisce sul nostro corpo fuori dal nostro livello conscio.

Per provare questa affermazione ti propongo un esperimento molto semplice: il pendolo.
Annoda un cordino a una graffetta e poi lascialo pendere dall’orlo del tavolo.

Quindi immagina che il pendolo inizi a oscillare a destra e a sinistra.

Vedrai che inizia a muoversi nella direzione che hai immaginato senza che tu ti renda conto che stai muovendo il braccio per farlo oscilalre. Questa e’ una semplice dimostrazione di come i nostri pensieri influenzano il nostro corpo senza che ce ne rendiamo conto.

Ora, immagina che effetti ci possono essere sul tuo gioco, quando cambiare l’inclinazione della racchetta di un solo grado puo’ produrre una differenza di 40 cm dall’altra parte del campo. La differenza tra fare punto o fare fallo.

Probabilmente ogni giocatore di tennis ha avuto esperienza del “braccio del tennista”, ovvero quando la tensione nervosa influenza le nostre braccia e gambe e ci sentiamo pesanti e bloccati. Questo e’ un effetto causato dai nostri pensieri sulle conseguenze negative di un incontro o di una situazione che stiamo epr affrontare.

Ovviamente, questa tensione fisica deriva da emozioni negative come la paura e il dubbio, ma queste emozioni nascono nella nostra mente. Di nuovo, puoi immaginare come sara’ il tuo tennis in un simile stato emotivo.

Il collegamento Mente – Emozioni

Fai quest’altro semplice esperimento: recupera dalla tua mente un ricordo doloroso e mantienilo in mente per 20-30 secondi. Come ti senti? Probabilmente non bene.

Ora, recupera dalla tua mente un ricordo felice e mantienilo in mente di nuovo per 20-30 secondi. Come ti senti? Bene, suppongo.

Questo semplice esperimento ha l’obiettivo di rendere evidente come la tua mente possa creare le tue emozioni.

Immagina ora come puo’ essere il tuo tennis quando sei in una situazione di emozioni negative. Le tue decisioni non sono sicuramente efficaci come potrebbero e la tua energia e’ sbagliata, troppo alta o troppo bassa. Ma tornero’ su questo specifico punto in un nuovo articolo sul controllo dell’eccitazione.
Controlla la tua mente!

Il punto che voglio rendere chiaro in questo articolo e’ questo: un giocatore che non si rende conto attivamente dei suoi pensieri ne diventa prigioniero e spesso viene portato in uno stato psicologico negativo.

L’obiettivo per ogni atleta – e ancora di piu’ per un tennista che ha cosi’ tanto tempo da spendere con i suoi pensieri – e’ rendersi conto consciamente dei propri pensieri e di cosa sta creando la nostra mente. E una volta che te ne sei reso conto puoi cambiare i pensieri trasformandoli in pensieri positivi e utili o semplicemente svuotare la mente (che e’ molto piu’ semplice).

Questo viene fatto con diverse tecniche ed esercizi di Tennis Mentale che e’ una componente essenziale di un gioco vincente. O anche solo di un tennista soddisfatto di se’ e di come gioca.

La coscienza dei propri pensieri e’ molto, molto importante in qualsiasi sport dove vengono richiesti picchi di performance magari alternati a periodi di relativa quiete. Come appunto il tennis.

Infatti, tra i migliori atleti le differenze tecniche sono minime, millimetri o centesimi di secondo. Allora un pensiero vincente o perdente puo’ fare tutta la differenza e in genere la fa.

Gli atleti vincenti sanno entrare consciamente nella “zona”

Quando vedi un grande tennista stai vedendo un uomo o una donna che hanno imparato (con tecniche che chiunque puo’ imparare) a controllare la loro mente.

Se vuoi diventare un buon tennista devi essere in grado, in qualsiasi momento, specialmente sotto pressione, di scegliere cosa pensare.

E dovrai scegliere pensieri che ti permettono di raggiungere il tuo obiettivo. O, talvolta e’ ancora meglio, semplicemente lasciare la tua mente fuori dalla situazione di gioco che stai gestendo.

Questo e’ cio’ che si chiama “entrare nella zona” – quando vengono fuori le tue qualita’ migliori e giochi il tuo miglior tennis. Non ci sono pensieri che disturbano i tuoi movimenti e il tuo gioco e’ fluido.
Sei nella zona e hai raggiunto l’obiettivo del controllo della mente: nessun pensiero.

Come allenarsi per controllare la mente

Ora spero che avrai capito come i pensieri negativi possono influenzare il tuo gioco. Come puoi allenarti per controllare la tua mente ed evitare questo problema? Si tratta di imparare a rendersi conto dei propri pensieri.
Ecco un metodo che puoi usare:

  1. Dopo l’allenamento (and successivamente, dopo il match) dai un voto alla tua capacita’ di “notare” i tuoi pensieri: 1 significa che, qualsiasi cosa tu pensi, pensi automaticamente e non sei in grado di osservare i tuoi pensieri, 10 significa che sei sempre in grado di osservare i tuoi pensieri.
  2. Scrivi i pensieri negativi che hai avuto durante l’allenamento (o il match). Questo aumentera’ ulteriormente la tua capacita’ di notare i tuoi pensieri. will further raise your awareness.
  3. Dai un voto da 1 a 10 alla tua capacita’ di fermare o cambiare i tuoi pensieri negativi: 10 significa che sei sempre in grado di fermarli o cambiarli, 1 significa che sono loro che controllano cio’ che senti, ovvero anche se li noti non riesci a cambiarli.

Se vuoi puoi fare questo esercizio anche non legato al tennis, per abituarti a notare, cambiare e fermare i tuoi pensieri. In genere dopo solo pochi giorni di questo allenamento, vedrai una capacita’ molto piu’ elevata di notare i tuoi pensieri e anche maggiore capacita’ di cambiarli o fermarli (per questo ci vuole un po’ di pratica e magari alcuni trucchi mentali).

La mia raccomandazione finale e’ questa: smetti di giocare a tennis (e vivere) con il pilota automatico e decidi di controllare la tua mente e trasformarla nel tuo migliore alleato, in campo e fuori.

Come sempre ti invito a scrivere qui sotto i tuoi commenti su questo nuovo articolo.

44 comments

    1. E’ una convinzione efficace per migliorare tecnicamente, ma puo’ portare anche al risultato opposto: ovvero che se non percepisci un miglioramento nella tua tecnica, allora dai anche sfogo ai pensieri negativi creando un circolo vizioso. In realta’ le due cose procedono di pari passo e un tennista leggermente meno forte tecnicamente, ma molto piu’ forte mentalmente puo’ acquisire un vantaggio su un avversario con le caratteristiche opposte.

      1. Sono pienamente d’accordo, se solo riuscissi a controllare la mia mente sarei porterei buoni risultati a casa, ma non sempre è così

  1. molto utile e soprattutto conferma quanto ogni tennista sperimenta sulla sua pelle (braccino compreso)
    sarebbe utile imparare a pensare positivo per evitare tensioni negative.

  2. Il modo semplice con cui viene trattato questo argomento,non del tutto semplice,è veramente molto interessante e ben fatto,sopratutto per iniziare questo lavoro,di allenamento mentale,o tennis mentale.complimenti,e aspetto altri articoli sul tema.CLAUDIO.

  3. Si è tutto assolutamente vero, il tennis rispecchia nel campo e nella partita il carattere e la predisposizione al propio stile di vita. Il tennis è vita cambiare modo di pensare in partita significa scegliere la strada vincente! cosi nel tennis così nella vita.

    1. Italo sono totalmente daccordo con questa visione. Il tennis e’ molto utile nella vita proprio per le sfide mentali che ti pone davanti.

  4. Sono completamnte d’accordo con te io allenao mia figlia e l’ unico
    problema e quello tutti che la vedono dicono che potrebbe giocare e battere giocatrici nelle prime 100 del mondo fa partite da fuoriclasse e partite quando gli gira storto da ———- meglio non dire parole questo accade anche in allenamento pero io penso che purtroppo o si nasce con le …….. ma e molto difficile allenare la mente cncludo dicendo che la mente si migliora se uno vuole migliorare e fa con piacere quello che fa prendi esempio valentino rossi e extra
    con spalla rotta ha fatto duelli con Lorenzo da manuale perche lui ama correre con la moto parecchi giocatori si nascondono dietro al dire sono nervoso ecccc
    ma in verita non c’e’ vera passione parlo anche dei piu grandi tennisti vedi differenza Schiavone Pennetta o Federer Devidenko

    Ciao Pasquale

    1. ringrazio tantissimo per questo bellissimo consiglio . perche quando gioco e ho pensieri negativi e vero . non riesco a giocare , sbaglio tutto . sono nervoso e non gioco pensando a quello che dovrei fare . invece quando mi capita di vivere un momento tranquillo e moralmente sono alle stelle . tutto mi va ha meraviglia . sono molto piu vincente . per questo ho bisogno di fare molto allenamento sia mentale che in campo . perche come ha detto l amico . se non sei in grado di giocare bene perche magari il tuo compagno e piu forte . tu automaticamente vai giu moralmente . e questo non ti aiuta piu nel tuo gioco . grazie per il vostro consiglio .

  5. Le tue considerazioni sono giuste,ma non è così facile raggiungere buoni risultati.Occorono tecniche particolari,magari anche personali,pazienza e applicazioni per riuscire ma da soli è difficile.
    un caro saluto
    Celidonio

  6. Come consiglio,non male.Ma poichè è un principio che va bene per ogni problema di vita con gli altri..(lavoro famiglia ecc..)non è di facile attuazione.Non ci sarebbero liti tra automobilisti,divorzi ecc..Personalmente credo che chi da pace e serenità dentro e quindi ti fa affrontare uno sport (bellissimo come il tennis) e tutto il resto in maniera serena e positiva è Gesù dentro di noi.Ma per chi vuole fare carriera nel tennis(io spero per qualche giovane italiano,sarebbe ora) allenare la mente in positivo è un buon consiglio. Di sicuro ai nostri primi 4 italiani-uomini- in classifica farebbe molto bene.

  7. E’ sufficiente pensare alla validità di quanto letto se applicato per esempio al servizio, unico colpo che dipende solo da noi completamente: nel tempo, nel tipo e così via. Se per caso hai timore del doppio errore ( spesso perchè il punteggio è particolare), è sufficiente che tu lo pensi,….. arriva di sicuro e…..una volta che si presenta non è mai solo, a volte perfino durante lo stesso game. Cosa vuol dire pensare positivo in questo sport! Prima inizia a vincere te stesso….

  8. Quello che è scritto è vero dal punto di vista neuroscientifico. Ed il rapporto di causa ed effetto tra pensiero e comportamento risponde a quanto effettivamente succede nel campo. Vi posso dire, però, dal momento che ho esperienza come mental trainer nel tennis, che l’aspetto negativo costituito dal pensiero autolesivo (che va sempre insieme al self talk negativo) non può essere superato a livello psicologico tradizionale. Il lavoro deve essere svolto maggiormente sul campo. Si tratta essenzialmente di sostituire abitudini negative con abitudini positive e questo deve essere fatto in situazioni di stress psicologico reali, di gioco, con esercizi sul campo e con ripetizioni, non esclusivamente nella mind room. E’ esattamente come migliorare un colpo, visualizzarlo ti aiuta, ma non è un sostituto per la pratica in mezzo al campo nelle diverse situazioni.
    Per cambiare le cattive abitudini al pensiero negativo si possono usare anche tecniche più raffinate di “riprogrammazione” che hanno a che fare con l’ipnosi eriksoniana. Ma non trovo ne giusto ne opportuno accennarle in questo luogo.

  9. L’influenza negativa sul gioco del tennis quando hai stress od hai vissuto poco prima di giorcare momenti negativi è un aspetto per me risaputo da ormai tanto tempo. E’ ovvio che pensare a esperienze positive prima della partita a tennis giova! E’ ovvio quindi che se riesci a regolare, modulare, controllare il pensiero sicuramente saremo avvantaggiati nel giocare. Ciò però che mi permette di giocare meglio anche quando ho avuto una giornata negativa (parlo personalmente) è cercare di raccogliere le energie, magari anche riposando 15 minuti, per poi ‘buttarle’ nel gioco, ottenendo soddisfazione. La cosa non sempre è possibile perchè se ne hai dato troppo di energia a qualcos’altro, sto raccoglimento non funziona. La tattica per me è cercare di conservarla sempre un pò…… di energia. Daltronde ci sono giorni che giochiamo come degli dei ed altri che sembriamo ancorati al terreno ma ciò è perchè le energie si consumano e si devono ricostruire e questo deriva dal ns. normale flusso biologico personale. Non è che un giorno siamo intelligenti e l’altro siamo scemi. Se ci rendiamo conto di questo calo e ripresa di energia possiamo aiutare il ns. corpo a regolandolo al meglio. Più facile a dirsi che a farsi perchè siamo sempre tutti stra-impegnati! Cercare, io propongo, di dare un pochino di spazio a noi.

  10. Tutto vero e giusto,l’ho sperimentato sulla mia pelle ma come cambiare pensieri negativi a quelli positivi mentre stai giocando?cosa devo fare?cosa devo pensare?Qualche suggerimento più pratico si potrebbe avere o devo andare da uno psicologo?

  11. io ho sperimentato su di me che quando la mia mente incomincia a pensare negativo oppure si distrae mi dico a me stessa ora concentrati solo sulla palla e non pensare a niente .. e devo dire che il più delle volte funziona.

  12. Vi sembrerà ridicolo, ma per fermare la mia mente, allontanare i pensieri negativi e rimanere il più possibile concentrata durante il gioco, a me é molto utile sforzarmi di fissare tutta la mia attenzione sulla pallina, creando uno stretto rapporto con “LEI” come fosse una persona alleata: mi capita addirtittura di …parlarLE durante gli scambi (naturalmente silenziosamente, perché non mi prendano per matta!!).

  13. L’ho trovato interessante perchè può essere la gestione in positivo non solo di un’attività agonistica-sportiva!
    Subire o essere capaci, sia pure nei tentativi, di dominare?
    Dà, nel peggiore dei risultati, una certa soddisfazione.
    Complimenti, emilio.

  14. Sono 35 anni che sono immerso in questo mondo straordinario del tennis prima come giocatore poi come tecnico .
    Trovo molto interessante questo argomento ,anche se io come giocatore non ho avuto molti problemi dato che mi piaceva talmente tanto che appena mettevo piede in campo mi sentivo cosi bene e coinvolto dalla passione che mi estraniavo da tutto il resto tutto questo mi consentiva di giocare sentire piacere di correre e di giocare sempre bene pure in quelle giornate che tutto va male .Mi rendo conto che per tanti non è cosi e quindi la soluzione per migliorare questa negativita sono convinto che e quella indicata sul tuo pezzo .hO avuto la fortuna tenpo fa di conoscere Alterto Castellani che considera molto IMPORTANTE allenare la mente

  15. Il ns cervello ci guida per immagini!!! Istintivamente
    inconsapevolmente quando dobbiamo fare q.sa il ns cervello si crea delle immagini, proietta dei fotogrammi.Solo che non può creare immagini al negativo: se penso
    -non devo (non posso non voglio ) sbagliare il servizio
    il mio cervello crea l’immagine del servizio sbagliato e poi ci mette ‘una ics’ ,un ‘no’ ,sopra
    ma così resta un’immagine-guida verso un servizio sbagliato e nella realtà dopo non ci puoi mettere nessuna correzione!!!
    Meglio utilizzare un focus positivo:adesso tiro forte, centrale, la metto a dx a sin etc: l’immagine-guida
    sarà una pallina che schizza all’incrocio delle righe…

  16. E’ vero, ma ognuno deve costruirsi una tecnica sua, c’è chi si concentra sulla pallina, chi sulla racchetta ecc. ecc.
    La cosa essenziale è comunque e sempre mantenere la calma e non pensare negativo nemmeno dopo un colpo sbagliato di brutto. Io personalmente, dopo un errore non penso al punto perso ma al prossimo da vincere. Non penso mai al risultato globale della partita o del set, ma penso a vincere il punto che sto giocando. Con me funziona e da quando ho imparato a comportarmi così ho notato anche un miglioramento dei miei colpi e del mio gioco in generale.

    1. Questo e’ cio’ che fanno i professionisti dello sport: non pensano all’incontro, ma a come migliorare una parte tecnica specifica. Nel caso dei tennisti un colpo perche’ su quello puoi intervenire immediatamente e oggettivamente.

  17. Quando finisco una partita, anche quelle più facili, trascrivo su un modulo di mia invenzione tre aspetti principali: Chi è e come gioca l’ avversario, quali errrori ho commesso senza alcuna reticenza o cercare scusanti anche con me stesso, quali colpi vincenti ho giocato. Ne ho collezionato più di 500. La sera prima di addormentarmi ripenso a questi ultimi godendomeli intimamente e cercando di metabolizzarli per riviverli nell’ incoscio. Mi ha aiutato? Sicuramente si: Ho 67 anni e sono diventato un buon maestro all interno del mio circolo. E molti amici che mi battevano regolarmente non lo fann o più e inoltre mi chiedono consigli. Uno psicologo ebreo che ho conosciuto mentre trattava problemi di estrema delicatezza consigliava ai suoi pazienti così: chiudi gli occhi, immagina qualcosa o qualcuno che ti faccia sorridere e coltivalo. Come dice Max Grancini quando si gioca a tennis non si deve mai dimenticare che per ogni pallina giocata si hanno almeno 50% di possibilità di vincere. Con la positività mentale diventa subito almeno il 51% e cioè qualche probabilità in più dell’ avversario.
    Ho letto tutti i commenti: Forum bellissimo e utilissimo

  18. Morris, il nostro cervello può creare sia immagini positive (di un ace, per esmpio), sia immagini negative (un doppio fallo). Il cervello non può però costruire immagini di una negazione. Quella siamo noi a costruirla sintatticamente senza sapere gli effetti nefandi che ha sull’esito delle nostre azioni. Effettivamente quando pensiamo all’idea di NON commettere un doppio fallo, nei nostri circuiti mentali mandiamo la proiezione dell’immagine del doppio fallo e così facendo programmiamo anche il nostro corpo ad eseguire esattamente ciò che vorremmo evitare.

    1. Ottimi commenti Federico, si vede che e’ un argomento che conosci. Negli ultimi 7 mesi ho studiato gli argomenti legati all’influenza della mente sul tennis (e non solo, ma mi sono focalizzato sul tennis) e ho trovato molte informazioni interessanti che pubblichero’ nei prossimi giorni. Grazie per l’ottimo contributo al blog.

  19. Simo, concentrarsi sulla pallina è un buon metodo per focalizzarsi su un aspetto e lasciare andare tutti gli altri. D’altra parte, però, siccome la palla è sempre in movimento, obbliga il cervello a rifocalizzare continuamente determinando un dispendio di energie mentali che andrebbero invece ottimizzate. Meglio concentrarsi su qualcosa di fermo.

  20. Grazie a tutti per gli interessantissimi commenti a quest’articolo. Mi fa estremamente piacere che sia un argomento (la mente e il tennis, che io chiamo “Tennis Mentale” che vi coinvolge anche anche nella sua messa in pratica (ci sono ottimi consigli in questi commenti).
    Negli ultimi 7 mesi studiato molto questo argomento (e messo in pratica) e ci tengo a parlarne e a diffonderlo. A presto.

  21. Ho dedicato al mentale nel tennis tutta la mia attenzione ed energie. l’allenamento mentale è il mio lavoro in ambito tennistico.
    Fra alcuni mesi uscirà una mia pubblicazione sul mentale nel tennis, frutto dell’esperienza di una vita e di 3 anni di duro lavoro e ricerche assai approfondite sul tema.

  22. purtroppo non è sempre così, la mente è molto complessa, non scoraggiatevi, il tennis è uno sport dalle mille componenti, forti si nasce non si diventa. vi consiglio di giocare per puro divertimento, e non rubare mai punti agli avversari, i campioni si vedono da questi gesti nobili. questo perchè al momento di può portare giovamento ma nel proseguio della tua attività ti porterà ad essere un perdente. purtroppo i maestri che insegnano questi valori sono rari. nei circoli tennistici ne vedo di tutti i colori, oltretutto pochi maestri ma molti istruttori, pseudo giocatori. vi siete mai chiesti perchè non abbiamo più campioni? buona fortuna

  23. A me capita di avere delle qualità di gioco che cambiano notevolmente, e spesso succede che dopo un incontro di buon rendimento, ne segue uno (nonostante un buono stato fisico) con errori a ripetizione. Mi accorgo di giocare con sufficienza, e non riesco ad uscirne. Credo che sia davvero utile riuscire a controllare la parte negativa della propria mente.

  24. Ho già provatoma entro in confusione è difficilissimo, comunque da domani riprovo …… chissà!
    Ti farò sapere,grazie e buon lavoro.

  25. Quando si e’ in campo e’ gia’ tanto non farsi danneggiare dalla propria mente in seguito al brutto condizionamento che creano sulla qualità del nostro gioco i pensieri negativi che spesso ci assediano e ci bloccano quando le cose cominciano ad andare male. Se poi riusciamo ad arrivare al punto che la nostra mente diviene una alleata in senso positivo,cioe’ ci permette di usufruire di un’arma in piu’ oltre a quelle strettamente tecniche, allora possiamo dire di aver fatto un grande salto di qualita’ per il tennis e soprattutto per la qualita’ della nostra vita.

  26. Tutto veramente interessante, spesso ho sperimentato la così chiamata “ansia da prestazione” cercando di evocare pensieri positivi senza capire bene cosa, alla fine proprio in questi giorni ce l’ho fatta: ho visualizzato il sorriso di mio figlio ed all’improvviso tutto è cambiato! Ho iniziato a fare dei colpi fantastici vincendo l’incontro senza difficoltà ed in più divertendomi!!! Siete veramente molto bravi, i miei complimenti…

  27. la mente è straordinaria…..vorrei tanto imparare a controllare i pensieri della mente mentre gioco a tennis…uno sport che ho iniziato da tre anni…e che pian piano sto imparando….ma noto che ho voglia e fretta di imparare…..e poi c’è la mia mente che interviene ad influenzarmi….un esempio:
    sabato scorso nel giocare un match con un avversario che di solito batto di frequente…..ero in vantaggia di 4 a zero…quinto game serve il mio avversario ed ero in vantaggio di 15 – 40…..nella mia mente penso..è fatta ora vado sul 5 a zero……………incredibile…ma il set l’ho perso 6 – 4…………..NON SO COSA MI SIA SUCCESSO!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  28. Ciao a tutti. Sono un 4.1 quarantenne ben allenato, con buona tecnica. Il mio maestro, cmq per tutti gli addetti ai lavori, potrei giocare sicuramente 3 categorie sopra.
    Il problema? La mia mente!!! Durante la partita di torneo rendo il 30% del mio potenziale, mi faccio prendere dalla paura di sbagliare (e sbaglio), rallento di molto la mia velocità di palla (diminuendo cosi il gap con il mio avversario), self talking negativo, poca lucidità.
    In quei momenti è l’ansia a prevalere e la mia partita invece di essere puro divertimento diventa invece motivo di stress e frustrazione.
    Fuori dal campo sono una persona sicura di me, estroversa, libera.
    In campo mi trasformo al contrario.
    Combatto con questo problema da tempo ma la battaglia è ancora lunga!!!

  29. Salve io ho una figlia di 12 anni che gioca a tennis da quando ne aveva 7 i suoi maestri dicono che è “portata” oet questo sport, infatti è una delle quattro bambine più bravine del trentino, fa quattro allenamenti alla settimana comprese sedute di atletica. Noi genitori non la stressuamo più di tanto lei è libera di scegliere se continuate o meno, ma lei è contenta anche perché si trova in un bell ambiente. Quello che a me dispiace tanto è il fatto che quando gioca le partite con avversarie che conosce la mente prende il sopravvento negativamente, cambia completamente atteggiamento piangendo ad ogni punto perso e la vedo come in trans, non vede, non sente,non capisce più niente e non ce più nulla da fare e perde la partita si demotica subito. Mi chiedevo se questo articolo lo può leggere anche lei o se sono troppo esagerata. Grazie.

  30. Muoversi in maniera corretta allenta la tensione. Oggi ho giocato in torneo, vincevo 5 a 1 il primo set che ho perso 7-6 (braccino). Stranamente al cambio campo mi sono rilassato e mi sono imposto di muovermi sempre con le gambe, mi sono reso conto che ho perso il primo per la tensione che non mi faceva più muovere in maniera fluida. In pratica ad ogni mio colpo mi fermavo sulle gambe
    Ho iniziato il secondo set molleggiando le gambe dopo ogni colpo che indirizzavo dall’altra parte del campo. La regola che vale per il calcio, di non ripartire da fermi, vale ancor più nel tennis. Ho cominciato a ritrovare coordinazione a fare meno fatica e a giocare con più fluidità riuscendo a portare a casa l’incontro.

  31. Ciao, sono Giulio Verdino e ho 15 anni. io gioco da 8 anni a tennis e ormai da quasi 2 anni ho un problema che mi perseguita sia in allenamento che in partita. Mi sento debole e bloccato di rovescio. Ora spiego meglio. Mi é successo che in una partita di febbraio 2020 nel terzo set(tiebreak a 10) mi é venuta un’ansia pazzesca e aveva un sacco di pensieri negativi addosso con un sacco di gente che mi guardava. Di lì a poco dall’ inizio del tiebreak tutte le certezze che avevo nel colpo del rovescio se ne sono andate tutte come per magia. Tutti i miei rovesci andavano sotto al gancio e non me ne capacitavo affatto di quello che stava accadendo, perché fino a poco prima li controllavo abbastanza bene. Persi quella partita ma diciamo che già il giorno dopo non ci pensavo più a quello che la mia mente aveva fatto al mio rovescio. Poi 2 giorni dopo alla partita andai all’allenamento quotidiano e lí vidi definitivamente che avevo perso tutte le certezze nel mio rovescio, a metà campo non riuscivo addirittura a colpire la palla con il piatto corde. In quel momento pensai: ma che cazzo mi sta succedendo! Iniziai a palleggiare da fondo e già andava un po’ meglio ma sentivo nel colpo, all impatto con la pallina una sensazione strana, di non controllo diciamo,che non avevo mai sentito prima. Pensavo anche:” ma cos’é questa cosa, sará una cosa passeggera, che mi passerà presto, anche perché mi dava molto fastidio. Invece no. Me la sono portata questa sensazione di allenamento in allenamento insieme al fastidio che mi arrecava. Di rovescio non riuscivo proprio a controllare la palla perché all’impatto la palla viaggiava e io non la riuscivo a controllare, come se avessi uno spasmo, ma questa cosa la sentivo solo io, da fuori il movimento sembrava fatto bene e non si percepiva nulla, magari solo un po’ di incertezza nell’ andare a colpire la palla. Queste sensazioni del rovescio me le sono portate fino ad oggi e sto cercando ancora di metabolizzare il problema e di risolverlo lavorando sia sulla tecnica e cercando di rimuovere i pensieri negativi. Sto pensando anche di andare da uno psicologo sportivo, che mi può aiutare a risolvere il problema. Ora queste sensazioni del rovescio si sono evolute, diciamo non ho più molto la sensazione che non controllo la palla, che mi é quasi del tutto passata. Che poi dalla sensazione si tramutava in reale. Quindi ogni volta che mi si presentava una palla di rovescio non avevo mai la sicurezza di spedirla in campo. Anche ora non ho il pieno controllo della palla con la racchetta ma sto provando a prenderlo senza molti risultati. Sono veramente frustato per questo e credo a questo punto, a 1 anno e mezzo di distanza che sarà in un’impresa, soprattutto a livello mentale, liberarmi di questo scoglio immenso. Continuando così probabilmente non lo supererò mai e vorrei un aiuto anche da voi che state leggendo questo messaggio.
    Questo problema del rovescio mi ha fatto soffrire davvero tanto in passato ma anche tutt’oggi. Ora mi danno problemi anche la mano e il braccio destro. Mi fa male il tricipite quando colpisco e credo che devo rinforzarlo. Poi la mano destra che poggio sulla racchetta quando faccio il rovescio mi dà sul palmo una sensazione di formicolio, pizzichio.
    Non so nemmeno se questo sia una cosa che viene dalla mia testa o sia un mio problema fisico. Ho davvero tanti dubbi su tutto questo problema e nella mia testa non so come uscirne. Ci tengo molto al tennis, sono molto legato a questo sport e ai miei amici del tennis, però se questo non mi fa stare bene psicologicamente e sereno forse é meglio prendersi una pausa. Nonostante questo resterà sempre il mio sport preferito e che ho sempre amato da quando sono piccolo. L’ambiente tennistico é qualcosa di spettacolare, che ti può dare solo gioia e passione in quello che fai. Spero che potrò tornare a provare sensazione fantastiche praticando questo sport, magari anche più belle di quelle che provavo anni fa. Me lo auguro, anche perché ho ricordi fantastici dei torneo e del tennis nel 2019 . Avevo bisogno di sfogarmi con qualcuno di quello che tengo dentro e che vorrei raccontare a chiunque perche mi fa stare meglio, ma di questo ho molta vergogna. Infatti col tempo solo a poche persone ho raccontato tutto per filo e per segno, apparte i miei familiari, a cui rompo sempre le scatole per questa cosa. Non mi piace mostrare le mie debolezze ai miei compagni di allenamento e quindi cerco di non mostrargli che sto male, ma poi a casa mi sfogo con pianti e anche con i miei genitori. Credo di aver detto quasi tutto. Un saluto a tutti e vi auguro che possiate trovare la serenità e la felicità come sto cercando di fare io nel tennis e nella vita.

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